Tre giorni a Bratislava ad agosto 2010

Hlavné námestie

Ecco un altro resoconto di viaggio a Bratislavain solitaria. Risale all’agosto del 2010 nei giorni di giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21. Dunque partenza giovedì con Ryanair da Bergamo per una cifra attorno ai 30 euro, il volo partiva se non ricordo male alle 17,10. Il tutto è stato preceduto da un episodio singolare che ha ritardato la partenza. Mi trovo al banco del gate d’imbarco, passo il controllo carta-documento e mi metto in coda poco oltre in attesa che aprano la porta di accesso alle piste. A pochi metri da me stanno controllando i documenti di una donna di origini slovacche sui 45 anni che porta una con sé una bambina dall’apparente eta di 2 -3. Sorgono problemi con i documenti, quelli della bambina non sono in regola, non ho ben capito il motivo preciso, forse i dati delle piccola non erano registrati sul passaporto della signora. Fatto sta che non vogliono farli imbarcare, la signora protesta fino a disperarsi perchè non saprebbe dove andare, sostiene che dalla Slovacchia l’hanno fatta partire e non capisce perchè non può rientrare. E’ ora di scendere in pista, salgo sull’aereo, mi siedo quasi a metà e dopo pochissimi minuti sale la signora di prima con la bambina e si siede davanti nella prima fila. Penso che alla fine l’hanno autorizzata a partire ma così non è. La signora ha sfondato il gate nonostante i tassativi divieti d’imbarcarsi ed è salita a forza sull’aereo. Cominciano le discussioni prima con gli steward e le hostess e poi con la Polizia ma niente da fare, la signora non si smuove. Dopo ben un’ora e non esagero col tempo la signora viene convinta e scende. Durante la sosta forzata non ci sono state scene di particolare spazientimento dei passeggeri, l’aereo era quasi pieno, anche se molti alla fine hanno applaudito con una ragazza che protestava per questo gesto. Si parte e atterriamo a Bratislava intorno alle 19,15. Probabilmente la signora che ha provocato il ritardo ha subito guai con le autorità se la compagnia ha sporto denuncia per il procurato ritardo, il nostro aereo avrebbe dovuto sostenere altri due voli in giornata.

Alla fermata del bus un ragazzo italiano mi chiede informazioni per arrivare in città nelle vicinanze dell’hotel Kyjev dove alloggerà, gli dico di seguirmi, anch’io mi reco in centro. Sull’autobus facciamo conoscenza, ha 37 anni e viene da Milano, si trova a Brati per lavoro fino a sabato. Scendiamo a Trnavske Myto, si avvicina a noi un ragazzo spagnolo che chiede indicazioni per arrivare al Patio Hostel, niente di più facile, ci sono stato due volte, la comitiva si allarga. Essendo la quarte volta per me a Bratislava potrei fare la guida turistica del posto ormai. Attraversiamo la strada per recarci a prendere il tram ma notiamo che non è possibile perchè stanno effettuando lavori sulla pavimentazione stradale in corrispondenza dei binari del tram. Poco male, si va a piedi, tanto siamo già abbastanza vicini alle nostre mete. Lo spagnolo arriva da Siviglia e deve incontrarsi con altri amici per partecipare il giorno dopo ad una festa di addio al celibato di uno di loro. Mi congedo con le nuove conoscenze nei pressi del Patio e del Kyjev. Io e il ragazzo italiano ci scambiamo i numeri di cellulare per rivederci la sera del giorno dopo quando lui si sarà liberato dai suoi impegni lavorativi. Io alloggio un po’ più su, al Vegas Hostel in Obchodna, la via dello Slovak e del Kgb. Faccio check in in ostello, entro nella mia camera da 6 posti letto, al primo piano, la trovo bella spaziosa e affacciata direttamente su Obchdona, soliti letti a castello, bagni in comune. Ostello carino, presenza 24 su 24 del personale che controlla tutti gli accessi, per salire dalla strada bisogna sempre suonare per farsi aprire. Esco dopo poco, sono passate da poco le 21,30 e vado a cena.

Il difetto dell’ostello Vegas è……la sua posizione, ottima perchè su una strada con negozi, locali e a due passi dal centro storico ma rumorosa. Fino a tarda notte c’è un via vai di gente che parla, ubriachi che sbraitano e al mattino…..il tram che rumoreggia sferragliando quando frena e quando ti passa sotto la finestra, mi riferisco ai modelli più vecchi naturalmente. Lo stesso rumore si sente anche dai piani alti del Kyjev.

Venerdì mattina sveglia abbastanza presto, alle 9,30 sono nella piazza dell’università, Slobody namestie, voglio salire sulla collina di Koliba a vedere la torre della tv, la Kamzik tower con ristorante panoramico annesso. Prendo un bus fino a Hlavna Stanica, poi il filobus 203 e una volta sceso al capolinea percorro un chilometro a piedi fino in cima alla collina. La passeggiata risulta piacevole, sono circondato da tanto verde e dai boschi. Piccola divagazione: la prima volta in terra slovacca fu nel 2001, con un amico arrivavamo da Budapest in auto destinazione Cracovia, attraversammo il centro della Slovacchia prima di entrare in Polonia e mi colpì il paesaggio verde che vedemmo lungo le strade. Torniamo a quanto detto prima, arrivo sotto la torre romboidale della tv, ma trovo il ristorante chiuso apparentemente da un po’ di tempo. Faccio un giro nelle zone circostanti, ci sono l’arrivo della seggiovia, un hotel della catena Best Western, un centro per fiere e convegni, zone attrezzate per i pic-nic, chioschi per bere e mangiare, una pista artificiale di bob attiva anche senza neve, chilometri e chilometri di sentieri segnati per escursionisti, una zona con attrezzature per un percorso di esercizi tra gli alberi con le funi, naturalmente tutto immerso nei boschi ,un’oasi di pace e tranquillità a due passi dalla città. Non ho trovato un punto panoramico però rimango lì un’ora o poco più e ritorno in città.

Dopo pranzo parto con un autobus dalla piazza Hodzovo, quella del Palazzo Presidenziale, destinazione lo Slavin, mausoleo in memoria dei caduti dell’Armata Rossa per la Liberazione della Slovacchia nel 1944. Scendo dopo due fermate, comincio un percorso a piedi un po’ alla c…. cercando di seguire la mappa ma dopo un giro su è giù tra le zone residenziali mi ritrovo di nuovo a casa del Presidente slovacco!! Individuo sulla mappa il percorso giusto e dopo una mezz’ora di arrampicata su dalle stradine collinari tra le villette arrivo a destinazione. Lo Slavin è composto da un mausoleo dalla tipica architettura monumentale soviet nei cui lati ci sono le date della liberazione delle città slovacche, di fronte il giardino con le tombe dei caduti. Da qui si gode un buon panorama sulla città, siamo di fianco al castello in una posizione di poco più alta.Tutto è tenuto molto pulito con persone che lavorano al suo interno in continuazione, un luogo che nonostante gli anni del blocco sovietico in Slovacchia gode di grande rispetto.

Torno in città, mi faccio un giro al My Bratislava e torno in ostello per una doccia. La sera ho appuntamento a cena con il ragazzo milanese conosciuto il giorno prima, ceniamo alPrasna Basta, naturalmente Halusky. Dopo cena si gira in nel centro storico. Capitiamo casualmente in un locale all’incrocio tra Michalska e Edralska la via che porta alla piazza del municipio. Veniamo invitati dentro il locale da un’avvenente signorina, si tratta di un piccolo locale di spogliarello il Cats, si beve spendendo poco e si vede qualche spettacolino. All’interno ci danno l’indirizzo di altro locale di loro proprietà fuori dal centro nei pressi di Travsne Myto, il Royal che si preannuncia molto più trasgressivo . Ci congediamo dal Cats destinazione Royal, ma non abbiamo una mappa con noi e quella del biglietto da visita del locale è molta circoscritta alla zona del locale. Pariamo dal My Bratislava visto che più o meno so dove si trova il posto ma poco oltre chiediamo informazioni ad un tipo che cerca la via sul suo cellulare col gps, ci mostra la strada ma dopo alcune centinaia di metri becchiamo un taxi fermo e ci facciamo portare per 4 euro al locale. Suoniamo e ci aprono, il taxista scende con noi, il locale non lascia scampo ad equivoci, tante ragazze che aspettano di conversare con i clienti. Ci sediamo, ordiniamo da bere, si siedono con noi due girls e passiamo la serata a bere e a parlare con loro, niente di più. L’intento delle due era……………portarci a fare un giro ai piani superiori per …….ci siamo capiti, ma abbiamo desistito nonostante…loro insistessero tanto!! Usciamo e con noi pure il taxista che salutiamo e ci incamminiamo a piedi. In fondo alla strada giriamo istintivamente a destra e finiamo in Americke Namestie che è una piazza che porta girando a sinistra al Kyjev. Mi congedo dal milanese dopo una simpatica serata e torno all’ostello.

Anche quella notte non ho dormito un granchè per via dei rumori già citati. La mattina dopo colazione mi reco al Kyjev e mi incontro al Kyjev con il milanese, prendiamo qualcosa al bar e ci incamminiamo fino al fiume e poi all’Eurovea, il centro commerciale aperto in primavera. Facciamo un breve giro all’interno,torniamo in centro e pranziamo alDublin pub. Dopo pranzo caffè in Michalska, poi un lento girovagare in zona, recupero bagagli e via verso l’aeroporto per il volo di ritorno nel tardo pomeriggio. Al Duty Free compro le sigarette per mio cognato, qui ed in città costano meno che in Italia, le classiche Marlboro rosse con scritte in slovacco costano 3 euro al pacchetto, le stesse ma con le scritte contro il fumo in inglese costano 2,70 euro a pacchetto. Qui finisce il mio quinto viaggio a Brati, altra bella esperienza da ricordare, amo questa città.

Diario di viaggio scritto da Ryancooper

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